Maturità 2025: studenti alle prese con tracce inaspettate piene di spunti di attualità e legati al mondo della comunicazione e dei social
La proposta B1, incentrata sulla crisi economica del 1929 e gli anni Trenta, è diventata per alcuni l’occasione per riflettere sul presente, sui media e sul ruolo della comunicazione nella società contemporanea

Volti stanchi ma occhi più leggeri: è questo il clima con cui gli studenti del liceo Terenzio Mamiani di Roma hanno lasciato l’aula al termine della prima prova dell’esame di Maturità 2025. La traccia d’italiano, tanto temuta, si è rivelata per molti una sorpresa. Nessuno degli autori canonici più attesi, ma spunti originali e collegamenti con l’attualità che hanno stimolato la riflessione e il pensiero critico.

“Temi molto interessanti, anche se inaspettati”, racconta Giulia Albano, una delle maturande. “Pensavamo a temi come la guerra o l’intelligenza artificiale, e ci aspettavamo autori come D’Annunzio o Montale. Invece, ci siamo trovati di fronte a scrittori che non avevamo studiato durante l’anno. Ho scelto l’analisi del testo sul Gattopardo, mi sembrava il più vicino al mio percorso”.

Secondo il professor Antonio Gaito, docente del Mamiani, è proprio questo il senso dell’analisi del testo nella prima prova: “È raro che venga scelto un brano già noto. La vera sfida è la capacità dello studente di interpretare e analizzare anche contenuti nuovi, usando spirito critico e comprensione. Non serve sapere tutto, serve saper ragionare”.

Quando la traccia dialoga con l’attualità

È proprio il pensiero critico, infatti, il filo rosso che ha guidato molti studenti nella scelta delle tracce argomentative. La proposta B1, incentrata sulla crisi economica del 1929 e gli anni Trenta, è diventata per alcuni l’occasione per riflettere sul presente, sui media e sul ruolo della comunicazione nella società contemporanea.

Gabriele, ad esempio, ha scelto questa traccia perché sogna un futuro in ambito economico: “Ho parlato del legame tra politica e comunicazione, citando Draghi e il suo ‘Whatever It Takes’, ma anche Trump, Zelensky e Musk. Ogni leader oggi comunica in modo diverso a seconda del mezzo: sui social serve brevità, sui giornali chiarezza, in TV coerenza”.

Anche Niccolò Mattei ha sviluppato un ragionamento multidisciplinare: “Partendo dal New Deal e dalla propaganda di Roosevelt, sono riuscito a collegarmi a 1984 di Orwell e a temi trattati in educazione civica. La propaganda resta attuale, solo cambia forma: dai manifesti alla manipolazione digitale”.

Il ruolo della comunicazione nella maturità

In tutti i racconti degli studenti emerge una consapevolezza nuova: la comunicazione non è solo un argomento di studio, ma un mezzo essenziale per interpretare il mondo. E la prova di italiano diventa così un banco di prova non tanto per nozioni, ma per visione critica e capacità espressiva.

“È proprio questo che fa la differenza – conclude il professor Gaito –. I ragazzi possono non conoscere tutto, ma sanno pensare e collegare. Hanno reagito bene a tracce complesse e, anche se inizialmente spiazzati, hanno dimostrato maturità vera: quella del pensiero”.

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