Sintesi completa
Nadia Terranova entra di diritto nella cinquina finale del Premio Strega 2025 con Quello che so di te (Guanda), opera intensa e autobiografica che ha conquistato la giuria con 226 voti, piazzandosi al secondo posto nella selezione iniziale.
Il romanzo affronta il delicato passaggio alla maternità della protagonista, una donna appena diventata madre che scopre un legame profondo e inquietante con la bisnonna Venera. Quest'ultima fu internata nel 1928 al manicomio Mandalari di Messina, dopo aver perso una figlia e subìto un crollo emotivo. La vicenda diventa quindi avvolta nel silenzio, nei tabù familiari e nella "Mitologia Familiare", fatta di memorie censurate e verità ambivalenti.
Attraverso un montaggio narrativo che alterna ricordi autobiografici, documentazione storica e riflessione intima, Terranova esplora il confine labile tra follia e normalità, tra il peso della psichiatria e quello della famiglia. La scrittura è limpida ma potente, adottando uno stile che unisce lirismo e analisi, senza indulgere in sentimentalismi.
Protagonisti del romanzo sono due figure femminili e due esperienze materne agli antipodi: Venera, vittima di un trauma e isolata dal marito e dalla società, e la narratrice, che teme di perdere sé stessa dentro la maternità. Il contrasto tra passato e presente diventa il cuore pulsante del racconto, che si muove tra Messina reale e il teatro dei ricordi, cercando una forma di stupore e di liberazione dalla paura di «impazzire».
La dimensione della memoria è centrale: Terranova non vuole raccontare semplicemente la biografia familiare, ma decostruire la leggenda di una donna cancellata dal manicomio. Venera parla al lettore attraverso le lacune, le assenze, le tracce emotive lasciate nella discendenza. In questo senso, il romanzo diventa un inno alla necessità di «interrompere il non detto, o crearne uno nuovo».
Perché leggere Quello che so di te
Con una prosa elegante e misurata, Terranova offre un'opera che parla direttamente a chi ha vissuto o teme di subire il peso dei segreti familiari. Mette in dialogo maternità e memoria, salute mentale e identità, con una sincerità che colpisce. Il romanzo non accetta scorciatoie: richiede tempo, lettura attenta e una certa apertura al racconto interiore.
Conclusione e voto
Quello che so di te è uno di quei finalisti che non dimorano solo nella mente del lettore, ma nel suo cuore e nelle sue ombre. Terranova consegna con autenticità una storia di donne, di legami spezzati e di redenzione. Commette qualche slancio emotivo e rallenta in passaggi riflessivi, ma regala un’esperienza letteraria intensa e significativa.
Voto finale: 8,5/10 – Un romanzo coraggioso che mette a nudo l’eredità del silenzio e trasforma una genealogia traumatica in un percorso di libertà e consapevolezza.