Fondi congelati, burocrazia che frena i rimborsi e bilanci comunali a rischio default. Ecco cosa sta succedendo.
A meno di un anno dalla scadenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si fa sempre più pesante il blocco dei rimborsi statali per i progetti avviati dai Comuni. Secondo l’ANCI, ci sono 8 miliardi di euro ancora fermi nei ministeri, in particolare Istruzione e Trasporti, guidati rispettivamente da Giuseppe Valditara e Matteo Salvini.
La paralisi burocratica sta colpendo duramente soprattutto i Comuni più piccoli, che hanno anticipato con risorse proprie circa 2 miliardi di euro per far partire cantieri e progetti di digitalizzazione. Ora, però, senza rimborsi, i bilanci locali rischiano di saltare, con il rischio concreto di tagli ai servizi pubblici o aumenti delle tasse locali.
Promesse tradite: i rimborsi dovevano essere veloci
Il decreto di dicembre scorso prevedeva regole chiare: il 90% delle somme doveva essere rimborsato entro 30 giorni dalla richiesta, con controlli a campione successivi. Ma nella realtà, la procedura si è impantanata: i ministeri continuano a richiedere nuove certificazioni, anche su pratiche già approvate, vanificando le semplificazioni promesse dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Tra gennaio 2024 e marzo 2025, sono stati effettivamente erogati 2,5 miliardi di euro, ma le spese sostenute dai Comuni hanno superato i 3,4 miliardi. Gli impegni complessivi nei bilanci locali ammontano a 22 miliardi di euro.
Sindaci sul piede di guerra (anche del centrodestra)
La mobilitazione dei sindaci è trasversale: non si tratta più solo di amministratori civici o di centrosinistra. Anche molti sindaci di centrodestra denunciano il rischio di centinaia di cantieri bloccati, con la minaccia di penali per ritardi nei pagamenti ai fornitori. L’ANCI chiede ora al governo un’accelerazione, con un obiettivo minimo: sbloccare almeno 2 miliardi entro l’autunno.
Calabria: la fotografia di una crisi
La situazione è particolarmente critica in regioni come la Calabria, che ha ricevuto un contributo PNRR di 10,369 miliardi di euro. A oggi, però, sono stati chiusi solo 4.400 progetti su 12.382.
Ecco i dati principali per la Calabria:
- Digitalizzazione, cultura e turismo: attivi progetti per 3,235 miliardi, ma conclusi solo per 41 milioni.
- Rivoluzione verde e transizione ecologica: chiusi progetti per 453,9 milioni su 1,25 miliardi.
- Infrastrutture per la mobilità sostenibile: 3,3 miliardi impegnati su 22 progetti, ma nessuno completato.
- Istruzione e ricerca: chiusi progetti per 29,2 milioni su un totale di 1,3 miliardi.
- Inclusione e coesione: terminati progetti per 106 milioni su 723 milioni di investimenti.
- Sanità: su 496 milioni stanziati, chiusi progetti per soli 13,98 milioni.
Particolarmente preoccupante è il capitolo Case di comunità: in Calabria 26 strutture su 61 rischiano seriamente di non essere completate nei tempi previsti.
Conclusione
Il rischio è concreto: se non si sblocca la situazione, cantieri, servizi pubblici e interi settori strategici potrebbero fermarsi. E con loro, l’intera credibilità del PNRR in Italia.