Il Salone del Libro di Torino chiude l’edizione 2025 con un risultato importante: 231mila presenze in cinque giorni. Un dato in crescita rispetto ai 222mila visitatori dello scorso anno, che conferma l’interesse crescente per la manifestazione culturale più amata d’Italia.
Un’edizione partecipata e giovane
Sotto la direzione di Annalena Benini, al suo secondo anno, il Salone ha saputo coinvolgere un pubblico ampio e variegato. Quasi la metà dei biglietti – il 49% – è stata acquistata da persone under 35, e il 94,5% delle vendite è avvenuto online. Numeri che raccontano un Salone sempre più digitale e intergenerazionale.
Oltre 2.600 eventi in cinque giorni
L’edizione 2025 ha visto la presenza di 31 sale convegno e 10 sale laboratorio all’interno del Salone, per un totale di 1.513 appuntamenti, di cui 315 completamente esauriti. Il tasso medio di occupazione delle sale ha superato il 75%, coinvolgendo complessivamente oltre 129mila persone.
A questi si sono aggiunti gli spazi messi a disposizione da altre istituzioni, portando a 70 il numero complessivo delle sale attive durante la manifestazione. In tutto, sono stati organizzati 2.647 eventi ufficiali, a cui si sommano gli 800 del Salone Off, il programma diffuso che ha animato anche la città.
“Siamo l’incubo degli annoiati”
Durante la conferenza stampa conclusiva, Annalena Benini ha ringraziato chi ha contribuito al successo del Salone, sottolineando che l’obiettivo non è battere record, ma costruire un evento di qualità. “L’atmosfera che si è respirata in questi giorni è stata qualcosa di molto simile alla felicità”, ha dichiarato, “e vedere tanti giovani, non solo tra il pubblico ma anche sul palco, è il segno che stiamo andando nella direzione giusta”.
Benini ha anche condiviso un momento personale: la figlia le ha lasciato un biglietto con una frase dei Litfiba, scoperto solo al mattino. “C’era scritto: ‘Saremo l’incubo degli annoiati’. Ecco cosa deve essere il Salone: un antidoto alla noia, un luogo vivo, che stimola, coinvolge, fa pensare e sognare”.
Uno sguardo al futuro
La direttrice ha concluso guardando già alla prossima edizione, con la promessa di continuare a migliorare. “Ci sono ancora tante cose da fare, ma la qualità è la nostra bussola. Supera ogni diffidenza, ogni divisione. È con questa energia che da domani ci rimettiamo al lavoro”.
Il Salone del Libro 2025 chiude così con una rinnovata promessa: non inseguire numeri, ma creare valore culturale. E lo fa con una comunità di lettori, editori e autori sempre più ampia, entusiasta e giovane.